Aprile in verde esce di scena: ci lascia
il tavolo di lavoro con le copie dell’anima
una mela addentata a dare una gioia
rimasta nel trasmigrare dei pensieri.
Tu tocchi la mia solitudine e dalla ferita
viene fuori una combinazione di noi,
piante adesso sempreverdi nella rigenerazione
tra i negozi del nutrimento per carpirne
pane e dischetti da ascoltare e riattualizzare.
Poi il pacco – regalo della sera a sorpresa
per unire i corpi e goderne i pollini,
vaga nel chiaroscuro prealbare
della persiana nella camera un piacere
di redenzione.
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Brano alto e romantico, colazione di corpi al gusto di fiori.