I poeti si ascoltano da soli (di Valerio Piga)

Piga

 

 

 

 

 

I poeti si ascoltano da soli

incollati

alla loro bava iridescente

visibile solo ad altri come loro

si ascoltano nella notte

nelle lamiere distorte

di big-bang fabbrica morte

s’ascoltano avvolti nelle coperte

a sfidare la sorte

tra mantelli d’oblio

e picchi celesti.

S’ascoltano su vecchi scontrini

su chiappe rotonde e grappe robuste

s’ascoltano in mezzo alla neve

o in piena metropoli

ora di punta, i poeti

s’ascoltano dentro la testa

dentro la testa, i poeti

s’ascoltano sempre

con la tempesta solare

o il buio totale di luna nera

mettono luce ai fili

appendono speranze alle incertezze

battono sentieri vecchi

ne tracciano di nuovi

colmano i vuoti

su tastiere

o pezzi di carta da cesso.

S’ascoltano nelle menti aperte

di lettori coi demoni e di quelli che ridono sempre

dei loro cancri andati

di quelli che piangono contenti

e di quelli che li senti

anche se non li vedi.

Anche se non li ascolti

i poeti

li ascoltano gli altri poeti.

 

Valerio Piga

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