avrò cent’anni domani
e un sogno minuto di cose innominabili;
ti scriverò da lontano e sarò piccolo,
così talmente avvitato in fili d’aria e terra
che dovrai unirmi per farmi accadere.
Poi sarò solo un nome
disegnato a caso, un frammento
nel vento
della pioggia d’agosto.