Ponente (2012)

ponente

 

 

lo vedi con due fila

intasate di ventenni

doppio senso

di marcia in scale mobili; lungo la gradinata di mezzo

solo un cane sculettante

incalza il metrò –

e pensi

5-10 minuti in doccia a testa

dentro l’ingranaggio di ogni giorno;

il fiume accanto scorre via

da sempre e non ha mai

venduto orologi.

 

né le sue acque basteranno a spegnere

il tuo Agorà che brucia – diecimila piedi

al di fuori di ogni archia –

o a placare l’arsura di un nomade afghano

assetato da un bengala sulla strada che porta a Lashkar Gah – (là

dove Helmand e Arghandab

unendosi – sciolgono

la propria castità) torbide

come la morte di chi si inalbera

al pianto di un neonato.

 

 

 

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