non sono neanche
tanto furbo:
di fronte a un CD di 10 anni fa
scopro me stesso.
a volte son risorto
e mi son fatto paura,
a volte non evolvo – affatto
e mi faccio
paura. –
a volte mi intreccio
biascico
ba – ba
balbetto,
mi trovo imbarazzato
prodigo di scuse
che restano appese
in gola
fra i nervi
nello stomaco
e mi faccio
paura.
non bussare alla porta
è sintomo di civiltà,
in italiano viene bene
più aulico
simmetrico sonora
necessità.
direi la definirei
una necessità impellente:
il vaso che trabocca
dopo la cabala
dell’ultima goccia.
scrivi pagine
piene di dolore
se vuoi
bruciano gli occhi
tronfi d’amore
brucia la pelle – mia
al solo contatto col sogno
di averti avvolta
a palpebre aperte
finestre spalancate
sull’anima tua. –
averti.
termine di largamente maggioritaria
élite.
sembrava che tutti i 6 miliardi di abitanti di questo pianeta
si fossero fermati a guardarsi allo specchio,
nel buio del mare
freddo eppure mai
così caldo e tenebroso.
https://www.youtube.com/watch?v=4x23l6BGu3w