Abbiamo percepito
il fruscio d’adenoidi
sul parlato a freddo
così a lungo termine,
che tutto presto
sarà un motivo
per dimenticare.
Il letto lì, segnato da foglie
sul selciato, è glabro ormai
di umori e sanguisughe
immuni da usi fraudolenti
e terapie collaterali.
Eppure ci sono orme sul collo
nella linea immaginaria di ieri.
Sono solchi socchiusi
sul rivo del tergiversare
che bruciacchia spire
del petricore che indosso.
È vero, il procrastinare a domani
è l’essudare del pietrisco
che lambisce
il fremere dei polsi.
Ma in fondo, il mare in cielo
non è altro che bruma
disossata da illusioni ottiche.