Raffaele Piazza

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Ciò che colpisce in primis, avvicinandosi alla poesia di Raffaele Piazza, è l’apparente atmosfera serena, lievemente colorata di prealbe e primavere nel dolce scenario di una natura in bocciolo. È un sogno, impalpabile, lieve, sfumato, soffuso, dove, proseguendo tra i versi, prende vita di colpo il tempo, in forma di passato o presente nelle date scritte in cifre per inchiodarlo e scolpirlo sulla sua stessa lapide. Tempo che nasce e che muore ogni attimo che passa e lo rimarca ripetendo “Alessia”.

 

“Scrive con vaga grafia, Alessia,

nell’aria disadorna senza fiato,

inchiostro rosapesca come l’estate

o l’inoltrata primavera”.

 

…“come un attimo disadorno

come un bagliore Alessia”…

 

Questa leggerezza, questa lievità immaginifica, trova il suo contrario nell’azzurro, nella ragazza, nella brezza, sferzate che spezzano i versi nei vari enjambements voluti a disorientare a ricreare una dimensione onirica dove riesumare momenti dissolti e a voler ricordare che la morte – soprattutto quella dell’attimo – è l’unica verità tangibile.

Sogno e realtà, illusione e disillusione, passato e presente, antitesi che si avvicendano lungo i versi ariosi, musiche che si innalzano in un “prealbare” di colori dolci e volti bambini.

E la vita, altra da noi, che ci accompagna o accosta nel viaggio, viene vista da Piazza come un’icona, un’immagine stampata e luminosa, oserei ‘divina’, a scendere nel cuore, portando con sé il dubbio, l’incertezza e la precarietà di tutto ciò che esiste:

 

…“poi la forza nelle gambe

che vengono da me

se sei l’icona a scendere

nel cuore fino a isole

altre”.

Francesca Ferrari

 

 

  • Alessia e il libro di poesia

 

 

Scrive con vaga grafia, Alessia,

nell’aria disadorna senza fiato,

inchiostro rosapesca come l’estate

o l’inoltrata primavera.

Scatta il volo di un gabbiano

e  trasale Alessia azzurrovestita

nell’aria vegetale della consecutiva

attesa. Sulla scrivania I fiori del male,

sua lezione per la vita e la

scrittura accade dalle mani affilate

come un attimo disadorno

come un bagliore Alessia

alla trentesima poesia

del suo libro per la vita,

pioggia a cadere esteriore

sulle cose senza tempo in segno

di vittoria. A destra il mare

a sinistra una nube bluastra

gioca a farsi ragazza o cavallo.

Epifanie del nulla, a poco a poco

tutto si ricompone, ecco lo squillo

del telefono, la voce di Giovanni.

 

E’ il 1984 attesa sgretolata ecco

il primo appuntamento

ci sono il parco, la panchina e le labbra

da baciare.

  • Bouquet

 

 

 

Viene il raggio rosa a tessere

prealbare, lei rimane

sveglia nella notte di pace sanguata

 

venite dice il coro delle vergini

 

hanno invitato al matrimonio

le amiche

 

venite a cogliere la tinta del grano

e lei alle 6.39 ha spenta la candela

si fa bella per le nozze

ed è la sposa

 

viene il rosa del raggio

il bouquet cade tra le scale e lei

lo prende, vieni Serena tra le mie

spire un urlo modulato

dell’amante

 

e ora manca solo il gioco

per il figlio l’albergo per

Cannes è prenotato.

 

  • L’icona restituita

 

 

Prologo

 

Dal caldo delle

tue mani alle mie

un fiore azzurro

d’erba sotto il sole

ad accadere per

altre generazioni.

 

1

Hai percorso il tempo

in auto e sei venuta

a dare il senso del

latte al figlio diciottenne,

amato e non voluto e

 

2

nella chiostra prealbare

nel felice movimento

dello specchio

la tua icona ad entrarmi

per gioco negli occhi e

 

3

il treno blu che ti ha

trasportato l’anima

d vetro nel fondersi

della notte con la

visione dei pini piantati

nel primo ‘900 e

 

4

qui si respira aria tersa

incanto di sorgente

dai tuoi fianchi di ragazza

nel tendere alla via serale e

 

5

una scala per salire alle cose

del cielo è rimasta nel

tempo incantesimo tra

i nostri genitori e i nostri

figli e

 

6

sei giunta per altre navigazioni

oltre lo squillo del

telefono e la lettera alla

portineria arrivata

o il nuovo libro,

per accedere al luogo

dove eravamo stati

col bambino quando

aveva cinque anni e

 

7

ora è la stagione delle

spighe e il figlio ha

18 anni, la forza

trasparente dell’aria

nell’accadere di ore

al mio polso sottile

 

a stringere la giovinezza

a respirare, la brezza

di un luglio dove tutto

è fermo anche del sole

la lamina, il dischetto

che vedi alle diciannove

dall’incanto del Parco

Virgiliano e

 

8

poi la forza nelle gambe

che vengono da me

se sei l’icona a scendere

nel cuore fino a isole

altre.

 

Raffaele Piazza – Napoli 22/12/ 1963

Vive e lavora a Napoli presso l’Università Federico II come tecnico elaborazione dati. Secondo lavoro Collaboratore esterno a Il Mattino alla cultura. Collabora e ha collaborato con numerosi settimanali, mensili, quotidiani. E’ poeta e critico letterario. Ha pubblicato Luoghi visibili (Amadeus, 1993, finalista al premio Lerici Golfo dei Poeti 1994), La  sete della favola, Amadeus, 1994 e Sul bordo della rosa, Finalista al Gozzano 1998 e Selezionato al Camaiore 2000. E’ redattore di Poetry Wave Vico Acitillo 124 www.vicoacitillo.it . e ha pubblicato poesie su Anterem, Tam Tam, Galleria, , Arenaria, Portofranco, Tracce, Punto di vista, (Punto di vista Pietraserena) Clessidra, Hebenon, Letteratura e tradizione, Lo scorpione letterario, Poiesis, Lunarionuovo, Tracce, Hyria,  Origini   Fermenti,,Mito, Schema, Arenaria, Erba d’Arno Sinestesie, L’Ozio, L’Ozio artistico letterario, Tratti, Silarus, Keraunia. Gradiva, Graphie, La mosca di Milano, di cui è redattore e su Alla Bottega e su Punto di Vista nell’inserto Pietrserena e on-line Vico Acitillo 124, di cui è redattore, Tranference e sul blog Erodiade diretto da Erminia Passannanti e su www.lietocolle.it, Pseudolo, Frontiere. Bollettario, Sinestesie, e di cui è redattore in scritti di poesia, Segni e sensi e Poiein Il Porto Ritrovato: e Rottanordovest  Altra Musa e Fili d’Aquilone ; è presente in numerose antologie tra cui Melodie della Terra, Crocetti 1998 e Vertenza Sud, 2001 e Napoliverso 2008 e in quelle di Guido Miano Sul numero 33 di Testuale è uscito un saggio sul suo lavoro poetico di Sandro Montalto. E’ inserito nell’antologia sui poeti napoletani La parola negata, curata da Mario M. Gabriele 2004. E’ stato considerato dall’Avis di Roma, poeta scelto campano e i suoi versi, nel 2004 sono stati recitati, nell’ambito delle manifestazioni dell’Avis da Cristina Donadio al Teatro Bellini di Napoli. Ha partecipato al Reading 7 giorni di Versi, Settimana della Poesia nell’Aprile 2006, presso la Biblioteca Nazionale di Napoli.. E’stato presidente del Premio Periferie 2006 ed presente nell’Antologia Oltre la Pace pubblica da Il Laboratorio di Nola.  Ha pubblicato insieme a  Prisco De Vivo il Menabò Segni e Parole Nola 2007 Nel 2010 è stato curatore dell’antologia Parole in circuito per Fermenti Editrice, nella quale sono incluse sue poesie.  Nel 1992  ha vinto il Premio De Ritis, organizzato dall’Istituto Grenoble di Napoli. Nel 1996 si è classificato terzo assoluto a Premio Mazza di Torre Del Greco, giuria presieduta da Michele Prisco.

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