la rage (di Maria Desiderio)

08102011103

 

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Qualcuno aveva detto
che il ritmo del corpo
era cosa altra
dal battito irregolare del cervello.
Seduti sul confine frastagliato
di un minuto che non arriva mai,
si aspetta…costruendo….un respiro di rivoluzione
o di semplice rivolta…
arrampicati malamente
sul pilastro di cemento
più alto
di un palazzo abusivo
destinato a rimanere scheletro
di case abortite
si aspetta….. immaginando….la decisione violenta
della pretesa….
la resa non esiste….
vengono bruciate le  bandiere bianche…
Le bandiere
non esistono più…
Restano i dubbi suggeriti
da un cielo sfacciato violento e senza fine
che sembra essere sul punto di caderti tra le braccia…
Ma non cade resta lì
aggrappato a nuvole viola
e
a un sole che non si stanca mai di esibire la sua morte…
rimangono  lacrime di dubbi
che ti strisciano dentro ballandoti sulla lingua…
e rimani tu
che cerchi di snodare l’anima in una pozza di fango azzurro
chiedendoti quale sia la lingua
giusta per amare e odiare insieme
insegnateci a fare la guerra con le asce….

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