Ricordo

Ricordo perché sono nato
di nuovo
tra uno strappo
e una coabitazione
ricordo lo sfarfallio dei clavicembali, il sorriso dei sax
ricordo due orecchie da topo
l’origliare in silenzio, in ginocchio,
mani giunte, poi disgiunte
un segno di interpunzione in volto, ricordo la domanda, domandavo
al fine di evitare l’obbligo a ripeterle quanto mi strappasse il volto.

Ricordo, ricordando il muso di una mucca
la bacca di corbezzolo infilata dentro le labbra, il sorriso malizioso , le spine degli occhi
ricordo ma è solo un sogno
definire l’interno della crocefissione nella tua bocca.

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