Riflessione d’asfalto su “ L’anima aggiunta ” di Stefano Iori

 

L’anima aggiunta è l’ultimo lavoro del poeta mantovano Stefano Iori, il libro chiude una trilogia composta da precedenti pubblicazioni dai titoli: Gocce Scalze ( il primo ) e Sottopelle ( il secondo ).

Un “ lavoro” che riesce a far crescere nel lettore, il desiderio di comprendere maggiormente, che vi è la necessità di spiritualità e di condivisione non solo del sapere ma anche dell’apprendere e quindi di condividere lo studio, non solo della poesia, ma anche della vita stessa.
Un apprendere che allo stesso tempo chiede conferma alla propria anima aggiunta e crea il confronto importante in grado di sviluppare concetti, capacità e nozioni, che a loro volta potranno essere tramandati. Una poesia che profuma di filosofia, quella dell’autore, che fuoriesce dopo anni di decantazione e sperimentazione per farci riflettere sulla solitudine e sulla nostra capacità di ascoltare la vita.
Uno stralcio di una poesia per spiegarlo meglio:

 

“La seconda volta”

 

Quando il calice sarà pieno

di lucida sapienza,

quando avrò un’anima

che soffia e freme sottopelle,

vivrò stagioni

di lingua nuova

e ceto alieno
[…]

 

Il poeta con quest’ultimo libro arriva al proprio confine e salta la staccionata, probabilmente un punto di non ritorno, voluto dall’autore stesso, il quale porta i propri concetti a svincolarsi dal passato, per proseguire il proprio apprendere, da condividere con il resto del mondo.
“ Occhi ciechi dell’indovino ”

[…]

Non tollero la resa

Affronterò il destino

con passo di gazzella

e grazia di farfalla,

occhi ciechi di talpa

e coraggio di mangusta.

 

 

“ La pace del lupo ”

Muto l’occhio,

gote di pietra,

labbra serrate

a trattenere il mondo

che implode e scoppia

dentro la pelle.

Ossa d’acciaio,

nervi di ghiaccio

reggono l’urto

che pure è immane.
[…]

 

Concludo questa presentazione de “ L’anima aggiunta ” ringraziando Stefano, perché questo libro può aprire enormi punti di vista, per il percorso di uno scrittore e per tutti coloro che avranno la fortuna di leggerlo.

Stefano Iori nasce a Mantova nel 1951, scrittore, poeta, autore teatrale e giornalista, collabora con vari collettivi culturali e cura parte di eventi legati a premi letterari.

Paolo Aldrovandi

 

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