Sabatina Napolitano – “Nelle sue braccia”

A Castelsardo c’è la roccia dell’elefante.
Voglio dimenticare tutto, se posso,
e ricordare solo quello che è
per la mia salvezza.
Liberare tutta la memoria
da informazioni superflue,
per dare a te lo spazio che meriti.
La mattina trovo la rugiada sull’edera.
Quindi anche i panni stesi,
se anche non sono completamente
asciutti, sarebbe meglio
entrarli dentro casa e poi stenderli.
Altrimenti si bagnano di rugiada.
Ho perennemente i dolori alle ovaie.
Da quando avevo quattordici anni
non ricordo un solo periodo
di cicli regolari.

 

Stamattina mi ha svegliata la gazza.
Anche stasera mi chiama dalla finestra.
Ho sentito anche il verso che fa.
Per me la gazza è simbolo di un uccello
che mi restituisce le cose rubate.
Non so parlare né il greco medievale,
né il greco moderno.
Non sono ancora riuscita a fare la lavatrice
perché giù va ancora sistemato,
con le prese e la corrente.
Al liceo il mio insegnante di greco
era un prete cappuccino.
Mi interessa Callimaco, Teocrito,
Mosco, Bione, Apollonio Rodio.
Mi interessa l’epica didascalica
con Arato di Soli e Nicandro di Colofone.
Mi interessano i poeti ellenistici minori
come Fileta di Cos, Ermesianatte
di Colofone, Fanocle, Alessandro Etolo,
Sotade, Sonia di Rodi, Euforione di Calcide.
Mi interessano i poeti giambici come Fenice, Cercida,
Eroda, Erinna. E poi Licofrone e
Partenio di Nicea.

 

C’è un uccellino che cinguetta
sulle tegole. Mi sono svegliata
all’alba per mettere fuori l’umido.
Poi ho iniziato a pregare
con disperazione anziché fiducia
e mi sono venute le fitte al petto.
La Madonna col Bambino
(e i santi Giacomo, Agostino,
Bernardino e Margherita
di Matteo di Giovanni)
si trova al Palazzo Corboli.
Ma una Madonna con Bambino
di Matteo di Giovanni
si trova anche sull’altare maggiore
della Chiesa di Sant’Agostino.

 

Al museo di palazzo Corboli
nella sala delle stagioni
la volta ha le allegorie delle stagioni.
San Michele Arcangelo
che uccide il drago
di Ambrogio Lorenzetti.
Nella Sala di Aristotele
Cristoforo di Bindoccio
e Meo di Pero
creano la ruota di Barlaam,
una ruota dove vengono
otto cerchi intorno un cerchio centrale.
Al centro un apologo del santo Barlaam
sulle vanità delle cose mondane.
Nei cerchi intorno la fine violenta
dei personaggi celebri dell’antichità
(Nerone che si suicida, l’esecuzione
di Pompeo, la morte di Priamo,
la morte di Scipione Emiliano,
la decapitazione di Ciro,
la fine di Assalonne,
la morte di Agamennone,
la lapidazione di Falaride).
Nella Legenda Aurea vengono raccolte
da Jacopo da Varazze
storie “auree” in quella che è
una antologia medievale.
In queste pagine si trovano
gli apologhi di Barlaam,
e il destino consumato
ra l’unicorno, il drago, i topi
e il miele: hic est omnis homo
decieptus ad arbore mundo.
Sull’altra parere
la descrizione delle virtù aristoteliche:
la giustizia salomonica,
il sogno di Nabucodonosor interpretato
da Daniele.

 

Il forno delle Crete
prepara pane, focacce, pizze,
biscotti. Sforna ogni giorno
briosche, bomboloni e ciambellini.
La loro specialità è il pan pepato Giardi,
più speziato del classico panforte senese.
Una ricetta che ha più di duecento anni.
Su YouTube al loro canale
c’è anche un video
di come preparano i ricciarelli.
Preparano anche cavallucci e cantuccini.

 

La Mencia è il ristorante storico
di Asciano.
Prepara la famosa ribollita.
Le zuppe di lenticchie con spinaci
o con ceci e porcini.
I pici fatti a mano con sugo di carne.
Le pappardelle al ragù di cinghiale,
la bistecca alla fiorentina,
la tagliata di vitellone ai funghi porcini.
Il salone interno della Mencia
è ricavato da un antico frantoio.
La locanda Amordivino
prepara la chianina come la si desidera,
ha il caminetto
per l’inverno, il giardino,
e camere al piano superiore.
Anche l’Angolo dello sfizio
offre la degustazione dei prodotti
tipici locali.

 

I principali bar di Asciano
sono il Bar La Tranquilla,
il bar Gaston, il bar Piramide,
e la Rumba Café.
La Garbata è una pasticceria,
all’interno dello storico palazzo Tolomei.
È anche una gelateria.
Preparano delle torte squisite ed eleganti.
Menchetti è un bar ristorante
che prepara colazioni, aperitivi,
pranzi veloci, dolci e pizza.
A La Botteghina
trovi i migliori prodotti tipici
della Toscana e delle Crete.
Si può gustare la minestra di pane,
i fegatelli, le acciughe sottopesto,
i salumi di cinta senese e i formaggi
delle Crete.

 

Nel corridoio ci sono delle riproduzioni
della stanza di Arles, di Van Gogh
e un quadro di Seurat
“une baignade à Asnières”.
Mentre scrivo c’è come la panna
nel cielo, che vedo dalla finestra
grande della camera da letto.
Le tegole incrostate
tipiche dei borghi delle crete.
Due camini di forme diverse
e delle antenne. Da qui vedo
la luna, ieri era tagliata da una nuvola
e guardava parallela al lampione
giallo. Mi piace che dalla mia stanza
posso vedere il cielo.
Le bagnanti di Asnières
è conservato alla National Gallery
a Londra. C’è un bozzetto
preparatorio a Chicago.
Un protagonista del mio romanzo
è un famoso pittore.
Nel quadro di Seurat
ci troviamo ad Asnières sur Seine,
nell’Île de France.
I bagnanti guardano alla Senna
e sullo sfondo le fabbriche di Clichy.
Sulla destra una coppia
si fa portare in barca
in giro verso l’isola della Grande Jatte.
Poco lontano su una canoa
un uomo voga in senso opposto.
Un ragazzo immerge le gambe
in acqua, toglie camicia e cappello
che poggia dietro di lui sull’erba.
Un altro si fa il bagno
e resta con le spalle fuori dall’acqua.
Un uomo guarda la scena
sdraiato con al suo fianco
un cagnolino. L’originale
è due metri per tre, dimensioni
imponenti, con richiami alle figure
di Piero della Francesca,
e ai colori di Delacroix.
Così come nel dipinto
successivo “una domenica
pomeriggio sull’isola
della Grande-Jatte”.

 

 

Sabatina Napolitano è nata a La Maddalena (SS) il 14 maggio del 1989. Vive ad Asciano, nelle Crete Senesi. Scrittrice, poeta, articolista, freelance, critica ha pubblicato otto libri di poesia. Suoi racconti si trovano in riviste online. Origami è il suo primo romanzo. Recensisce, collabora e intervista autori di poesia, narrativa e saggistica ed è  una studiosa dell’opera di Nabokov.

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