Sabato mattina nella quotidiana crisi di autocoscienza

Ho bisogni sogni policromi,

rapidi insulti magnetici,

cicatrici da esporre nell’etica

di coscienze anarco post pause pranzo

schiavi catene i collari dei padroni

i colliri per lacrimare sulle maschere

e far finta di essere esseri umani.

umanamente essere un essere è

alquanto complicato.

Complicarci ulteriormente le coscienze

come forma di suicidio per sudare

ancora, perchè la puzza non è mai abbastanza.

Voglio puzzare più di tutte le fermate del mondo

per odorare di vita.

Voglio accecarmi con le ombre dei sottopassaggi

per smarrirmi meglio dentro il tuo buio.

Voglio riuscire a non volere più niente di nuovo.

Voglio riuscire a non volere più niente, ancora.

ancoro informazioni sul mondo in download illegali

di coscienze esterne.

Mi disconnetto, mi formatto, mi emoziono.

Mi disconnetto, mi formatto, mi emoziono.

Prendo fiato in pause tra le sigarette girate male

e con la colla al contrario, solo per lanciare

frastimi, per fracassare istmi di collegamento

inesistenti nelle falesie di false frontiere

politiche.              

Giungo nell’epicentro delle tue paranoie,

a cinque millimetri di distanza dalla tua pelle, 

sfrigolano le molecole in energia cinetica,

vertigine da dejà vu collaterale quando

chiudo gli occhi e li riapro e sono in un

posto diverso.

Mike Oldfield - Crises LP

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