Sabato mattina

Qualcuno mi dica dove sono
quei cieli a ritroso che indovino
con la punta del naso
quando scrivo una cosa che non vedo
e una sillaba spunta da sola negli occhi:

una bussola una mappa di piogge sensibili
che sposti di poco la memoria

forse la strada del tempo
è questo tornante
dove per poco si alzano colline nella voce
e un sorriso rimane dov’era

Vanno d’accordo il vivere e il morire
quando da un punto a caso del giorno
riaggalla un nome una faccia
e tutto si tiene
Così una tela di odori
un varco tra le cose dette e taciute lo sguardo
di mille bambini invernali
venuti a prendermi su un foglio un sabato mattina di novembre

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