È come salmodiare
schiudere mani
in raccolta del cielo
per poi tralasciare fessure
di vacuità persistenti
con l’anima tutta
disciolta nelle dita.
Però sono foglia
e non frùscio al vento,
rimango incurvabile
a spezzare il pianto
anche l’incontaminato
che svuoto sul fianco
m’abbandona e mi scolora.