Celebra la tua resa.
Cadi! Come cadde il Calice
delle nostre ore liete.
La tua forma,
l’ho cucita ancora addosso!
Infrangendo lo spessore
tra i sospiri, ho timbrato il tuo ventre
nella folle frenesia di un addio
Oh Il tuo seno; è mio da quel dì!
E la caduta, la caduta rovinosa
è inevitabile magione per agnelli.
Olocausti e scopi del nostro
sgualcito, sbagliato amore!
Santo, Santo, Santo
amore Santo amore
lontano dalle colpe.
Santo! Dolente e desiderio
Santo! Terrapieno di fessure
Santo sulle carni cristalline!
Alambicco alchemico
di Veneri sfiorite
in tacche sulla cinta
e sinaptico seminal
risveglio in Pietra:
preistorica eiaculazio
per un salto verso il climax
Lontano, lontano Amore!
Amaro quanto l’erba e dolce quanto il fiele
Tortuoso e vagabondo come le mie Clarks
fa ancora breccia il tuo rintocco
sui pentagrammi d’un tempo
ormai mite