Si cerca lo scomparso, l’annegato
nel suo bagaglio d’ombre, il vuoto incolmabile
domine del bene;
col fiato d’erba e casa si cerca il corpo curvo sulla mano
la parola che resta
distanza e peso.
Madre del senso proteggimi
da queste indicazioni di specchi affamati
porta gli occhi alla cura
delle cose non viste non udite.
Perdimi dolcemente oppure
riconoscimi:
nel tuo viavai amoroso di fiammelle velate
come un passo venuto contadino
a seminare
il più piccolo affanno d’amore.