senza titolo n. 13

poteva nascere
stava nascendo
intatto intero miserrimo nucleo di lettere apprese chissà dove
piantate in un occhio o in una mano da una spina
-che la spina portava alla lingua una punta di febbre e la febbre era un foglio di vetro nel vento
un odore di cielo bagnato
ora combino l’azzardo di un nome
scrivo che vivo da sempre che muoio se non scrivo che sono l’eterna allegria la malia di una mano
esco da un formicaio di parole
da una lanterna di voci mi sento quasi un peccato ho trovato la forma di un fiore
tiro questo prodigio da un occhio che ride e mi rido se penso che ancora non so cosa sono
che ancora non volo

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