e tutti questi figli poi messi li a dirtela negli occhi
quasi partisse da una mano una vicenda a capirsi meglio
a spiegarsi
sai, le parole hanno questo:
sudano qui e altrove
aspettano che un giro le rinnovi
io le pianto le parole
nomino un fiore e costruisco un giardino
muovo il vento con un solo dito
che arriverei persino a mangiarle
potessi
queste minuscole stelle
inchiodate a caso
-ciò che scrivo è mio figlio e la mia pancia e la sua-
verrò anch’io concepito un giorno da una nuvola
su cui qualcuno avrà il vizio d’andare
così
tanto per capire come piove