S’è prestato questo amore
Attraverso il vello e gli intonaci,
trapassandomi rovente come piombo
Il forcone teso ad un centimetro di lingua
in quel fuoco sempiterno di ricerca
a fomentare il liquido vetro nelle vene
e poi sperare mia dolce delizia
[ululando il tuo supplizio e dannazione]
S’è prestato lui:
allo scherno delle parentesi
alle logiche conclusioni di povertà
E a quei fianchi scoperti nell’ ultima misura
Ché cielo e tramonto e poi subito svenni
di dolore, di atroce significato e mancanza.
Se danzi ad un passo solo
a uno soltanto da me
io li ascolto i tuoi piedi scalzi
e la tua schiena ricurva
mi si annuncia
in un arco al Metrazene
E tenderò anche il tempo
come l’eco per ipovedenti
ma quei fiori nuovi
nei tuoi giorni appassionati
ormai profumano
le nostre vie
2 Comments
dio quanto è bella!
grazie Teresa
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