Potremmo ripiegare
ricadere densi come bile
su piume e cherubini
Noi che lerci
occupiamo posto in paradiso
La porta di fatto – rimane aperta
a cigolare “Cristo
sia fatta
la tua
fottuta volontà”
[È
solo una la questione!]
Diametrale l’amplesso si misura
da vergini in svergini
sulle croste ruvide di ciò
che non crediamo di meritare
L’arcangelo nel mentre tatua
di seme fresco la pelle schiva
della fanciulla ancora in erba
e la tonaca s’inebria
nascosta dietro l’uscio
schiuso a suon di peccati
nel ligneo confessionale