STAZIONE

I suoi pantaloni attillati,

la ragazza della Cina che s’addormenta

dentro-la-mia-testa

è forse il ritorno della papera bianca?

Lei non esiste, si muove come uno spettro

i pantaloni attillati e i capelli attorcigliati alla cinta

lo spazio fra le gambe attraverso cui sette pianeti

riescono a vedere oltre

Mi sapresti dire cosa porto appena sotto allo sterno?

Lei cammina sulle prime note

tutta Berlino in una tasca

attraverso la notte

lo zoo e ancora la camicia attillata sopra le ciglia

Hai per caso perso qualcosa?

Ma adesso a piedi scalzi si perde nel mio sonno

ci entra piano

sono uno spettatore abbastanza indeciso

e infatti ti chiedo di dirmelo

adesso prendi quest’acuto, dimmi di star zitta

stai con la testa nell’utero della terra

e t’aspetti forse di nascere da una coperta?

Ma continui a camminare

aspettando che la papera bianca ritorni

che ritorni che ritorni

ed è comunque un tempo giovane

per riprendere un attacco felice e deciso

David Bowie, sapresti dirmi cos’è questa cosa

appena sotto al mio culo?

Un vuoto meraviglioso

e la ragazza spettrale che non esiste,

Lucy, tu che mi dici di star zitta

e le tende bianche

e una finestra con vento e tutte quelle cose

che mi fanno pensare ai tuoi pantaloni attillati

gridamelo, gridamelo che

è troppo tardi per essere troppo tardi

e nella stazione ci incontreremo

ed io sarò la papera bianca

e tu esisterai perché

esisti in una macchina e sotto una pioggia

di silenzio, appena sopra il tuo rossetto rosso

salvami Lucy

dentro allo zoo

nell’acquario in cui siamo rinchiuse

appena una penna può dividere le nostre gambe

e l’abbaio di un cane

e David Bowie, non mi dici quanti anni ha

e indichi qualcosa appena sotto il mio sterno

e puoi essere immensa

per azzittirmi due secondi soltanto

e dirmi che è troppo tardi,

oh,

troppo tardi, per essere

così tardi.

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