amor, ch’a nullo amato amor perdona
come la luna e le sue falci;
come le gazzelle lontane, atterrite dai lunghi
tam-tam della memoria;
come acque sorgive dal pallido nitore
poscia che fummo al quarto dì venuti
da nubi d’occhi piangenti;
come vessilli magnetici d’occhi d’humus;
come tracce ancora fresche d’occhi eloquenti
galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse
come la strada perduta ai canti senza luna;
come la vergogna degli anni trascorsi
spiando spartiti della memoria
ricorditi di me, che son la Pia
desiderata a ritroso nel tempo;
come ciò che cresce al ritmo del silenzio;
come la postura dell’essere silenzio;
come il silenzio nella stanza dopo l’epicedio