da “Terra bruciata di mezzo(fra Vespero e Lucifero)” – Matisklo Edizioni 2013

e il tempo che mai ho avuto

a dispetto dell’infinità,

per indagare ancora tempo

tra carne e sangue in caglio,

in eco d’una fluidità cerulea

fattasi lusca e spessa come la miseria

che inibisce la coscienza della veglia.

Quel tempo da scialacquare, al mezzo del ricetto

o ai suoi confini, dimostrando la perfettibilità

d’ogni dire, intuendo

la tua vita prima della storia, la sostanza

delle tue apprensioni ora che la bonaccia

ci deglutisce aggregandoci agl’inferi.

Smeriglia il tempo, questo lessico innamorato,

insieme ai liquami perduti in altri abbracci

e coralli extravaganti nelle ore più fortunate,

quando le guglie dei seni ritorcono

sopravvivenza nella luce pungente.

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