da questa parte
se non riesci a dormire
se non trovi la pace
ché le gambe lo sanno
quando mediti il sonno
e non trovi un adagio per il cuore
*
SE TEMI LA VERTIGINE
allora non entrare
nel buio della pace
che medita su te
ombre e punti di luce
ché si trova una via
un risucchio, se conti e ricominci
al ticchettio di_stanze
se rifiuti del campo
il rumore delle auto sotto casa
*
TI SOLLEVA LA SERA O TI SOLLEVI
da solo allontanandoti dal vero
da uno stelo più verde del pensiero
nuovo che arriva
a baciarti saliva
e lacrimose gioie come perle
di naftalina
sciolte nel folto imbroglio della lana
di fine inverno?
*
FU UN ADDIO DI MURAGLIA
a rasentarci i lati malandati.
Il tuo di melagrana avvinta all’alba
e l’altro venne subito
denudate le terga.
Sarà meglio salpare
dalla posta sul tavolo
se nulla puoi paragonare
alla devastazione che non vide
un filo d’erba di principio
perché deserto qui mai più sarà
*
TI PENSERÒ DAL NULLA
se la tasca bucata
lascerà qualche cosa
– fosse un rumore
su questo marmo di partenza
e parleranno
le vene grigie
quando le nubi rosa
ricorderanno il sangue e l’acqua
il vino e l’acqua
e le formiche
che siamo sulla terra
avranno sogni
ma non di tana
*
E SIA CUSTODE L’ALTRO
e non tu, l’altro
la moltitudine
che respira del soffio
lo stesso battito
che potrà seminare stille
o luccichii divelti.
Non tu che hai visto troppo o niente
vicino accanto dentro
mai qui
*
QUESTA CASA DI VENTO
e fiori e frutti e prati
e querce e noci e platani
– i rami
dove gli appesi suonano campane.
E non è mai domenica
CASA ASTA DE VÂNT
și flori și fructe și pajiști
și stejari și nuci și arțari
– crengile
de pe care spânzurații trag clopotele.
Și nu-i niciodată duminică
Trad.: Costel Drejoi
painting: Jim Holland