TI SCUOTE IL VENTO CHE VIENE DAGLI OCCHI

Ti scuote il vento che viene dagli occhi
grave
per le ali tronche che gli hanno affidato il volo

e sbandi al suo folare
come scosso di pena
e fai mostra che Dioniso
possa piegarti l’asta
e farla giunco solo per capriccio.

Tu non temere si veda la finzione:
c’è del dio
uomo
più di quanto credi
nel simularti umano.

Ti nutre con la bora
un centro di neve dall’Olimpo
che nemmeno si scalda
alla fiamma dei roghi funerari
o si sgela
e si rigela per qualche frivolezza

quando ogni cent’anni
ti graffia una cometa.

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