Ti rincorro, rantoliamo per tutto il giardino
il cane ha morso la ragazza che gli si è rimpicciolita in bocca
la poca folla sgomenta ha iniziato ad accarezzarmi
ma io ti cerco con la punta degli occhi
il desiderio iridescente di averti tra le dita
si spalanca abrasivo su tutto il mio corpo
Ma niente di quel che ho da dire è qualcosa che vorrei dire
a bocca asciutta navigo fra le coperte troppo calde
donne dalle pance gonfie e spettacolari visioni-Turner
ci sbattono di fronte all’irrealtà
Mi vesto da coniglio ad una certa ora
attraverso le fronde verdi del magnetismo umano
qualcuno grida il nome di Geova il cui piedistallo
viene divorato dal terreno
e dal dio senza trinità nasceranno magnifiche carote
Fotto Buddha e il cristianesimo
fotto lo sterminio e il colera
i racconti ben lucidati che sembrano uomini
dai capelli tirati indietro, ettùddonna aspettami
per cena, tieni sveglio il tuo tormento di scrittore
che coi piatti sporchi che piangono nel buio della cucina
ti sbatto dentro tutta la bistecca
e il sangue che schizzerà mutandosi in gocce sostanziose
ci mostrerà la nostra freschezza
Fotto Mustapha Ibhraim
un ebreo che vende cravatte
il ramadan del lunedì
gli specchi obliqui e sporchi di un negozio
che regala baffi
Sono qui,
naufragando nell’attesa del tuo schianto
sì lontano dal torchio perché sono rigida
e ho bisogno di te massèi un sole che si arrampica
a fatica sulle montagne rovinate di un mio ricordo
stropiccio occhi e camice
vorrei tenderti la mano ma tutto prenderebbe fuoco
e diventerei il tronco rosso dell’incoscienza
La febbre mistica si accorge di me
perché fotto le tre Madonne
che rimangono ferme sui nostri arti stirati
durante il tedio dell’estate romana
sono molto felice a volte
e altre mi siedo su una panca mezza vuota
una macchia di acrilico blu si espande sotto al mio culo
Mi mancano parole
frasi irrequiete e ipocondriache
mi mancano solitudini di tre capitoli al giorno
stilare una lista di storie come La morte del cherubino
e altri racconti inesistenti
ma ho fottuto i dinosauri
e i peli delle scimmie
la scoperta del fuoco
Odissea 2001 nello spazio
Darwin e i ventilatori
il fermo immagine
un osso roteante nello sfondo grigio
il big bang nella sommossa di serie televisive
raccapriccianti chenonsoffrièquestoilbbello
però continui a cercarla
Io ti voglio, non c’è speranza
l’Arcangelo Michele che fottuto si gira di schiena nel mio portafogli
di finta pelle
ettù verrai da me,
senza corona di fiori nuda così come ti ho generata,
tu verrai,
Ispirazione.