Tommaso Di Dio, tre poesie da “Verso le stelle glaciali”

*

Tutto è stato interrotto. Spaccato l’angolo
il corpo della renna
fu sepolto nel lago con lo stomaco
pieno di pietre. Dopo settembre, ottobre
scaldava ancora il sole; l’aria
era docile. Senza menzogne, il computo stratigrafico
enucleava resti possibili e dava adito
a timide interpretazioni. Dall’altro capo del lago invece tu
parli; muovendo le labbra indichi
tane per la carne e scorte
residue di scheletri di pesci. Come se noi
fossimo sempre sotterrati e capaci
di accedere alle tue labbra
al primo senso.

*

*

Io.

Verso le stelle glaciali.

Oppure puoi dire
un sentiero già segnato, un ritorno, una riflessione.
C’era la ghiaia. Io
sono venuto a stare qui, dopo anni.
Prima non c’erano queste pareti di plastica.
Fra i balconi, era tutto un corridoio lungo
e si poteva correre. Io
correvo.

Vengo da quella casa lì. Davanti al parco
con lo stagno e i girini dentro.

Fra tutto il fango, pozze
alberi betoniere cemento; e la grande neve
del Millenovecentottantacinque.
Ricordo il freddo, sì
il godimento
puro sui sedili di una FIAT
col padre e la madre seduti e protetti e invece là
il mio futuro
nella concreta forma di costruite
case di mattoni rossi, popolari
nel bianco
che si faceva grande, stupiva, allagava

e questo io
che ci ostiniamo a scrivere io
che è solo un buco
un calore che scava nella neve un cerchio
un cielo
fra gli occhi azzurri delle nuvole sguarnite.

*

San Sebastian
Isola di La Gomera, Agosto

Questa notte ho sognato la terra nuova.
Ho sognato la terra buona.

Non aveva i piedi, era sepolta
era un prato, si muoveva

era un fiume dolcissimo
era un cavallo
era più bella di Dio

era un gigante era un’enorme regina
e dormiva dentro la terra a gambe aperte

aveva
le braccia di neve.

Tommaso Di Dio (1982), vive e lavora a Milano. È autore della raccolta di poesie Favole (Transeuropa 2009). È giurato del premio Franco Fortini ed è membro del comitato scientifico della laboratorio di filosofia e cultura Mechrì (www.mechri.it). Nel 2014, esce il suo libro di poesie Tua e di tutti (LietoColle Pordenonelegge), tradotto in francese da Joëlle Gardes per Recours au poème éditeurs. Nel 2015 pubblica la plaquette Per il lavoro del principio, nata all’interno del progetto Le parole necessarie, in collaborazione con Il Centro di Poesia Contemporanea di Bologna e l’Ospedale Sant’Orsola. Nel 2017 è stata pubblicata in tiratura limitata la plaquette Alla fine delle favole, (Origini edizioni). Verso le stelle glaciali (Interlinea 2020) è il suo ultimo libro. È di prossima pubblicazione, per Effigie, la sua traduzione di La primavera e tutto il resto del poeta americano W.C. Williams. Nel 2018 è tra i fondatori della progetto di poesia e arte Ultima, per cui ha pubblicato la breve raccolta World Wide Whatsapp crash (www.ultimaspazio.com).

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