Regolano trappole
flussi di mille alisei,
in fondo scorre
sulla graticola
l’onta del rantolo
umano troppo lontano
per recitare se stesso.
Un viso nero seppia
il colore non più solubile
con dosi di rancore massicce
e odiate consuetudini
che sbocciano tra righe
e solchi sul viso;
sono bozzoli di felicità
in- attesa del ragno
che su tela
dipinge il tuo strazio.
Forse che strisciare
con mille piedi in ballo
deridendo il desiderio
di seguire thanatos,
possa far trovare
una tana bianca
che allontani
dal fiume senza sponde
e menzognero?
Non si assuma allora
l’arco e freccia tesa
in mano stesa sul forte
grido di paura
a coprire il labbro.
Ma si scacci il residuo
invasore che a macchia d’olio
si espande nel cuore tutto.