Io so dell’animosità
del fiatare
incagliato alla banchiglia,
so che il freddo
sa di mare
e non smette d’ingoiarci.
Io so dell’effuso dell’instabile
che abusare del riflesso
sia uguale al franto delle camole,
so
che trattenere il respiro
è avere paura della marea
e che il respiro
è tutto ciò che siamo
in questa trincea
in cui esplodiamo colpi a salve.