Ti vorrei educare
all’assolo dell’assenza.
Al rinnovamento del giorno:
ciclico rincorrere di luce
diverso, ad ogni suo ripetersi.
Al disfacimento della materia
e alla vana passione
per i nostri traguardi.
Ti vorrei, consapevole
libera, di quella libertà
che alberga
la nudità della nascita e
l’imbianco funebre
delle nostra ossa.