Zone d’ombra

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In equilibrio su un filo d’acciaio

 

non ho contato le crepe, gli avvallamenti

le zone d’ombra attorno agli occhi. Tutto

 

giace supino, e tace. Di sottofondo, solo il tamburo

che mi pulsa in bocca. Perdo colore: addosso

 

ho la tinta fosca delle pietre

e un rombo triste di gelo

 

a carezzarmi la pelle. Resta

questa cenere sulle ferite

 

a confortarmi

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