Ti ho lasciato da
qualche giorno
E già avverto
un crepitio nell’unghia
La penna…
mi si sfalda tra le mani
Ascoltando chi sovente
ci ricorda
come un nugolo di pazzi
in dissolvenza
Non abbiamo più tempo
ahimè!
Che già la fiamma si è vista pallida
declamata a suon di chiostri
e lune in disavanzo
In quel folle camminare
di parole
Esse, non sanno amico mio
come il carbone si è reso luminoso
nei bagni freschi della morte
E come l’odore del vino
rimane acerbo tra quei calli
di cui narriamo a ritroso
su noi stessi
nudi