Ho il becco, il becco giallo
quando parlo dal sogno
e se parlo forse cinguetto
in nome di un bacio
che brucia nell’aria.
Un becco giallo guarda spesso
lo scodinzolare della coda
che tormenta l’aria
e per questo secerno idoli
da contorni e pori.
Ho un bisogno caudale
di sbeccare custodi
cresciuti dappertutto,
lavare la lingua poi
dove il dente duole
per evitare d’infettare
quel cielo umido
che l’azzurro trattiene
tra le fauci del concetto.