Sine die

I formicai si snodano nell’ora et semper,
nella magnitudo della reina splendidissima
al fulgore del quaternario,
stretta di anche rivolte alla bidimensione
del tempo. Viene dipinta la fabula
terminata con l’annuncio neoprovenzale
in termini di unità di respiro sulle terre riscoperte
senza timore nel lieto abbandono
della tenzone giocosa. Poi la vita
è presa per mano, le giovani stelle carpite
dal grembo del Kosmos. E ormai c’è vento
di contrappunto, in queste lande.

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