Facilmente irraggiungibile il tepore
della stella cascata nel bicchiere
che ho bevuto stasera a mezzanotte.
Era piena di colori, svogliati
di insidiare la misericordia
cordialmente pugnalata al costato.
Sarà l’imbarazzo della voce, rotta
sdruciola, elefante tra i cristalli!
che ridonerà l’azzeramento
delle foto di me nudo sul letto
che mangio salmone e intelligenza
artificiosa. Con lodevole arguzia
poserà lo sguardo sul frigorifero
per raffreddare frustrazioni
e saranno rovi a pungere il mio sedere,
alzati!
bisogna produrre in questa terra
chiamata Europa dei popoli
stesso sangue coagulato
attorno all’ideale della comunicabilità
-così dicono-
ma la lezione, solita,
è inoculare osservanza.