BIOGRAFIA (di Marco Cinque)

MC

 

 

Ah, vita che naufraghi
in queste scarpe sfondate
notte di sconfitta che
m’ingoi nelle tue pieghe
dove vendere & comprare
sono l’unico verbo.

E sfoglio petali di tempo
per tornare a eterni daccapo
e indovino fondi di caffè
per vincerne l’amaro
io, che ho scritto
per non invecchiare

il sacro gral della mia biografia
suicidata a una corda di solitudine
io, che mi sono illuso di libri
fino a crederci
preda d’ineffabili
indigestioni cerebrali.

Eppure ancora vedo
quello che gli occhi hanno perduto
ricordi abusati e consunti
che barcollano nel cercarmi
sui marciapiedi attoniti
di un passato inestinguibile

nei bordi di labbra sfinite
tra i bassifondi di rabbia taciuta
cercarmi, tra vecchi mulinelli
di polvere, in vicoli di piscio marcito
ero io nei respiri di un mondo straniero
ed ostile, inospitale persino ai relitti.

Nato in un’essenza ferale
tra cadaveri d’auto bruciate
negl’immani obitori per vivi
in angoli di lamenti straziati, ero io
e vorrei stringere ancora quel niente
che ha fatto ogni istante di me

magari un futuro indecente
oppure questa mano che scrive
ma non ho vendette da esaudire
nemmeno redenzioni da scontare
e non mi arrenderò mai alle fauci
del rimpianto, amo così tanto
le mie sporche radici.

 

 

Marco Cinque

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