Certe volte

barocco il mondo, dici, e la parola àncora e nido;
e questo dito, invero, maledetto, che ti gira: tu non lo sai,
ma c’è un tempo che piega gli alberi e i sogni dove questa città si perde
e tutto sembra vero
anche l’azzurro inghiottito dove un piede

pòrtati senza peso come un suono, nei carichi di vento e vetro, sul mare, alle correnti,
dove si buca l’acqua;
pòrtati alla conchiglia del cuore
oppure nomina un dio
che tagli in due lo specchio che ti replica: quando ti manchi
quando un dolore a caso ti tocca
con le mani d’un cieco

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