Quello che non sai

Bel ragazzo,

allor non sapevi

che occhi spenti sono fughe circolari,

di lutti non saziati della pelle

a stordirli in superfici lisce e carta cicatrizzano,

il tuo odore erano orizzonti miseri che cadono  sulle dita dei piedi

nella confusione del tuo volare vorticoso;

avresti scoperto che gli addii camminano sotto cute

aprendo la bocca urlano nei sogni, che l’ansia non la sudi mai tutta

perché le radici sono in profondità e ti stringono il culo.

Quel giorno non pensavi esistesse, di vomitare la colpa,

di una pacca sulle spalle allo specchio e sorridere senza vergogna.

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