Chela

Chi son’io

per navigare

sui flutti, del mare, la sera.

Non ho che un vocino

cadente

dalla smorfia

appesa al volto.

Né la luna

col suo prodigarsi

a gettare bagliori sul passo

potrà aiutare

la chela che sfiora il bendato

a trovare

la luce

che filtra dai pezzi

sfilati dagli occhi.

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