Potrei dire
di un miracolo
dove non giungemmo sconci
sull’eclisse e sull’ascesi
ma polsi incisi divelgono
dall’esiguo resto di noi
che ancora canta
in egual misura
ad un maglio d’illusione
Il bicchiere sosta vuoto
appoggiato
sopra il tavolo
E ancora giù a bere
quelle smorfie prorogate
che ci sformano il sorriso
Non è rimasto molto
infine
di noi
di quei vicoli
del cemento
della gioia
in fondo
c’è il bicchiere
Nel retro
si racconta ancora
di botti in dolce vino
di cuori al puro malto
e
non rimane molto
infine di noi
solo violenza
distillata
a perdizione
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