Ecco, è così che vivono tra noi
biografie suggestive
digestivi per incendiare la mattina
rocce scolpite con curricula capienti
ma in quei sassi si inniettano
per rimanere impressi ai posteri,
“stai buono, non parlare, tu che ne sai!”
Mi piacciono quelle in terza persona
sono così petulanti e non ho il libeccio
dalla mia parte.
Eppure, nei miei luoghi prediletti
una tramontana non si disdegna mai!
Una diga di dignità umana
potrebbe essere un toccasana
per certe scelte degli sguardi
che mentono muovendo scempiaggini.
Ogni tanto il giorno si rivolta nel letto
e posso toccare le luci nel cielo
che sono tante!
E potrei davvero fondervi le mani
per raccogliervi i miei colori
ma dietro ai cassetti
loro sono così importanti,
troppo importanti!
Vogliono lo sguardo
fisso a cotanta bellezza!
Eppure non vorrei
ma sono umano
e pure coinvolto
come il volto che guarda in basso
su quel sasso immobile,
dove il sassofono si suicida
senza poter respirare
l’aria rarefatta delle vette.