Marlene l’oceano

gli manca il moto vedi a questo fiume, gli manca, dici, la sua fluvialità:
così piangere e piovere hanno identico nome e tu sai cos’è il tempo
se hai nell’occhio l’umido di una cantina e un ballo che draga.
Vedi, Marlene, questo tuo albero si tiene a tutte le rive
e quando capita un sole tu brilli inconoscibili misure che salgono:
ecco, nulla si perde:
io non ho perso una parola, sai, e non ho perso te perdendoti
non c’è imperfetto che tenga
e se penso con l’occhio io vedo foglie argentine che soffrono il vento e
ti sento, Marlene, come si sente l’acqua

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