Risucchi d’incenso

 

Ho sentito impazzirmi
tra risucchi d’incenso
e regole senza senso.

Il prete insegnava
che chi compie ingiustizie
se la vedrà con Dio
e a noi non ci deve interessare.

E mani gelide e nodose
m’attorcigliavano invadenti
nell’aria viziata dall’odore di morte.

L’odore d’inginocchiatoi e sagrestie
l’odore dei confessionali
con tutta la melma d’ipocrisie
spiaccicata sulle pareti.

C’era Mosè che ti guardava
quando entravi in chiesa,
(sai quel Mosè a cui mancava la parola)
e tu lo guardavi cercando il segno sul ginocchio.

E poi c’erano le domeniche per salvare l’anima.

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