[I capelli sciolti, vento che mitiga
l’andare lento della libertà
di fianco passanti increduli]
– che ancora gioia estatica e razza gitana, urlavano –
Ma nell’imbrunire ho scorto significato
tra povertà e ricchezza e genti
In una Stratocaster argento ho poi veduto dio
cavalcare corde e cazzo e plettro
Dove caddero i fumosi Vangeli?
Tra cancelli ed arie da scoprire o
tra maschere e precipizi?
Dove si agitarono le variazioni ritmiche?
Tra i tam tam di un Temporale?
o nel celeste climax? Per poi concepire
atomi e orpelli?
Poveri noi:
La pioggia che scende – amico caro,
non ha mai esaurito la sua voce
non ha mai aderito la chiesa umana,
né le lacrime si adeguarono
al volto solitario di Cristo
Quindi:
vociare e notti d’africa e Ping Pong
ad oriente in mosche nere e lacrime
Questo è croce!
É merda.
Merda che scende amico caro,
Merda che mai ha esaurito la sua voce
E noi siamo, siamo solo ammassi informi
semplice gravità, sparata all’infinito
1 Comment
Gran bel testo Red, gran bel testo. Bravo.