Di questa donata Gardenia
il continuo frugare vita al seme
come radice spessa e poi cancrena
Sopra questi polsi
e sopra quei colletti
Di bianco mi cade
l’affannosa ricerca
Con un passo:
uno dopo l’altro
– premuto
A strizzare follia
da quanti di fatto esaustivi
Lo stridere forzoso
di ciò che pensammo su Dio
frinisce nelle notti
E non attende il dolore
delle nostre congetture
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