Il Disamore (storia di una rinascita)
Non è semplice fuggire
anche se casa pronuncia il dolore
o forse sarebbe facile
non radicassi le pareti
cancellando il mio nome
da tutte le finestre
eppure la vita ha mille case
è solo un passo in fondo
tra riva e riva, porta e porta
tra il male e il bene
gli occhi devono aprirsi
al faro che indica il ritorno
apre la strada, fende la nebbia
sono io la montagna, io il fiume
dalla sorgente nasco e corro al mare
*
Ho appeso un lume alla porta
per dire che sopravvivere
è possibile, cancellando
la colpa che ha tagliato
preghiere in silenzi, la ragione
in un pugno di sabbia
scaverò di poesia
nelle tane, tra le sorelle
nude, sole e senza nome
scrivendo di ogni pena
e d’ogni resurrezione
saranno armi le parole
e scudo il mio racconto
l’ultimo atto di una guarigione
che ha segnato di guerra la carne
trovato per terra due passi d’amore
*
Lascio le mie cose alla polvere
dietro la porta non resta
che l’eco di tutto il dolore
un giorno la casa
scaccerà il nostro nome
come una mosca dal cibo
apparecchiato in veranda
in un giorno di sole
a volte passo davanti al giardino
ci sono bambini che ridono
un cane che abbaia alle ombre
le finestre grandi, aperte alla vita
c’è un salice piangente dietro il pozzo
alle radici le grida che mi abitavano