Binari e Nuove Vie

Osservo binari fuggirmi
dal finestrino desolato
d’un treno ferroso e costipato,
c’ora m’adduce
a nuovi poemi industriali.

Sciolte linee d’acciaio
scivolano dietro la nuca,
mentre strada e cuore, si dipanano
in movimenti sinaptici ed effluvi
di lontani traguardi all’orizzonte.

Eppure; mi scopro con sguardo antico,
a sillabare il clangore clangore
delle evanescenze nei giorni

occhi neonati, evoluti rapidamente,
assorti tra vagoni senza direzioni,
ma che incalzano piedi e pupille
verso mete da sepolte sibille.

E come queste vecchie rotaie,
c’arrugginiscono in fretta
quasi quanto le mie rughe

sciorinano via, tutte le aspettative
d’un tempo.
Ogni considerazione tra i volti
ed i sorrisi c’hanno fatto la mia storia,
svaniscono

nel susseguirsi rapido, di fischi sferraglianti,
– stazioni ignote sulle vie in divenire –
m’illudono nuovamente

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