E’ come se piovesse ancora:
a volte la pioggia continua
nelle orecchie per giorni, lamina jazz
delle foglie autunnali,
ed è il tempo di piangere.
Io ci cammino in queste acque che non hanno forma
e non ha forma il mare che accarezzo dormendo: io convoglio,
assolo di nuvola da un piano all’altro del mondo
quando accumulo e perdo
da ogni parola un vento.
Forze del cielo a ripetersi
trovate il cavo scoperto
a questa mia allegria,
spiccatela ovunque riesca nuda all’amore
formulatele un ballo sulla lingua
che preghi il dio della memoria e lo espanda
oltre il mio tempo
nel tempo della pioggia
che fa crescere le parole alle mani.
2 Comments
Ciao Antonio oggi ci siamo incontrati in stazione ed ora ti incontro in Tornando. Grazie. Gabriella Maglietta
ma sai che solo ora ho capito! Quel (bel) Antonio mi ha messo fuori strada! 😉 grazie per esserti soffermata Gabriella! dimmi dove posso leggerti.. a presto. Giovanni 😉