Noi non ci siamo incontrati mai
forse sfiorati, visti annegare da un lato all’altro
del nostro altare di pietre,
non ci siamo mai fermati
soltanto appesi
Il tuo corpo indossava pantaloni neri
le occhiaie scabre, i capelli raccolti
ma era solo lui a tenere sulla gruccia
del tuo scheletro la lana senile
Sul ciglio del nostro pozzo
non ci siamo incontrati mai
debilitati come due apparenze
io a piedi nudi, o forse eri tu
Ma adesso la strada è giunta al termine
e hai visto sul serio te stessa
un lenzuolo senza fronzoli svolazzante
disadorno, parallelo a te, ed hai capito
Noi non ci siamo incontrati proprio mai
né visti, prima di adesso
e non potevo credere che i miei occhi fossero
neri come i tuoi,
e avrei dovuto forse urlare al tuo orecchio
“sono il tuo fantasma!”
ma non avrei tirato fuori il tuo corpo grigio
dall’effettività
Noi non c’eravamo sognati mai
neanche abbandonati per un momento
al mondo delle idee
perché io, col corno di Invenzione sulla fronte
ho solo pensato a seguirti
e mai ho buttato la mia luce lampeggiante, festiva
davanti a te
Ma ti ho solo sorpresa,
triste e con la giacca agonizzante e logora
dei poeti e dei ciechi
e quando tu mi hai vista, ero solo il tuo riflesso
ed ero davanti a te come un dio maleducato
coi bordi gocciolanti la sera di Natale sulla tua finestra bianca
sfolgorante nel brusio dei tuoi incubi
eppure non ci siamo mai toccati o capiti,
non ci siamo mai incontrati.