Perché tu possa respirare ancora
i sogni infranti nell’aria serale,
ti farai muta come la città
nel momento in cui s’addensa nebbia
sul tuo profilo di allettante menade.
Un tempo in cui sorridesti brevemente all’incontro
delle nostre ombre fu intorno a mezzogiorno;
fuori del centro certi casolari
tenuti sulle secche dei torrenti,
offrivano riparo ai sottintesi.
La notte fu poi nuda rifrazione
dell’essere. Al di là di ogni confine.